IL Parlamento indonesiano proibisce sesso al di fuori del matrimonio
ll Parlamento indonesiano, all’interno di un’ampia riforma del codice penale, ha approvato il divieto (dal 2025) di fare sesso al di fuori del matrimonio, della contraccezione, dell’aborto, dell’apostasia, punibile fino a un anno di carcere.
Taufik Basari, deputato del partito NasDem, ha spiegato come queste norme, oltre a criminalizzare la naturale inclinazione all’attività sessuale senza vincoli se non di carattere sanitario, e rappresentare un attacco alla libertà morale, abbiano un forte impatto anche sulla comunità LGTBQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender) in un Paese dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è consentito.
Non abbiamo interesse alle ripercussioni sul settore turistico, incrementato purtroppo dall’attività di sfruttamento dei corpi di donne e bambini.
Quanto premesso per alcune riflessioni di carattere psicologico sulla sessualità, in natura libera dai vincoli imposti dalle culture.
Naturalmente, per quel che riguarda la nostra cultura non possiamo che partire dalle indicazioni della chiesa cattolica.
Nel suo libro Amoris Laetitia Papa Francesco cita: “Solo quando un amore è casto è veramente amore. La castità è una condizione per la crescita genuina dell’amore interpersonale”, “la via privilegiata per imparare a rispettare l’individualità e la dignità dell’altro, senza subordinarlo ai propri desideri. Inoltre, insegna i modi e i tempi dell’amore vero “
La questione affonda le sue radici nel medioevo quando, l’attribuzione di “sacramento” all’istituto del matrimonio e l’introduzione dell’obbligo della confessione almeno una volta l’anno (col quarto concilio Lateranense, 1215) estendono il potere della chiesa sulle regole sociali: l’attività sessuale
riconosciuta possibile dalla chiesa solo all’interno della sacralità matrimoniale è la forma di controllo della morale pubblica più forte.
Con gli studi di psicologia del 19^ secolo, la confessione acquista una dimensione quasi scientifica è diventata uno degli strumenti più apprezzati dalla nostra società per svelare la verità. Contiene in sè una promessa, allettante sia dal punto di vista religioso che psicologico, la promessa della liberazione, dal peccato, in un caso, dalle conseguenze di un trauma, dall’altro.
L’idea della monogamia e della possibilità di vivere la propria sessualità solo all’interno del sacramento del matrimonio, legittimate inizialmente dalla morale cristiana, diventano regole di controllo sociale: solo accettando e riconoscendo tali regole l’individuo viene riconosciuto socialmente.
Ci troviamo di fronte, dice Foucault, al potere normativo tipico delle società dell’ottocento che interviene nella costruzione della verità e nella conoscenza dei fatti per stabilire la verità.
In questo modo si disciplinavano i comportamenti allineati e riconosciuti dalla società.
Per fare un esempio, è il periodo in cui si sono formate le differenziazioni di genere tra gli uomini, mariti e padri nello spazio privato della famiglia e uomini di successo nello spazio pubblico e professionale; per
le donne rimanevano esclusivamente al ruolo di moglie e madre come angelo del focolare.
La rigida definizione dei ruoli ebbe però gravi conseguenze, soprattutto nel genere femminile.
La diffusione dell’isteria nelle donne appartenenti alle classi sociali più agiate fu attribuita da Freud proprio alla repressione dei desideri sessuali, in quanto regolati già nell’infanzia da una educazione poggiante su tabù e divieti repressivi.
In quest’ottica, la gestione e il contenimento dei comportamenti sono determinanti nella formazione di un potere deputato al controllo minuzioso del comportamento sessuale e della salute, sottoponendo ogni soggetto ad un sistematico circuito di protezione e salvaguardia generale.
All’interno del sistema sociale di controllo e sorveglianza della sessualità individuato da Foucault, anche la famiglia condivide questo potere disciplinare di correzione rispetto a quei comportamenti categorizzati come poco consoni, assumendo un ruolo di spessore nel meccanismo di normalizzazione sociale
Attraverso quali meccanismi psicologici?
La psicoanalisi scopre come la sessualità sia una specie di “punto nodale” attorno al quale ruota tutta la vita emotiva dell’individuo e di come le prime esperienze infantili siano in grado di pregiudicare la sessualità dell’individuo adulto e talvolta l’organizzazione stessa della personalità.
“..Il bambino non è, .. privo di istinti, semmai è la società che con il suo modello educativo impiantato su queste norme morali ha prodotto un metaforico sacrificio, un abbandono delle pulsioni sessuali, «per cui la società crede che non vi sia più forte minaccia alla sua civiltà di quella che risulterebbe dalla liberazione delle pulsioni sessuali».
Wilhelm Reich nel suo libro “La lotta sessuale dei giovani” (1931)in cui confronta la vita di chi aveva condotto un’attività sessuale appagante e chi, al contrario, aveva risentito delle inibizioni di famiglia, Chiesa cattolica e società contemporanea non riuscendo a vivere liberamente la propria dimensione
erotica, ci spiega come l’individuo che non riesce ad esprimere liberamente i suoi impulsi sessuali è portato a impiegare un certo quantitativo di energia psichica per reprimerli, e, conseguentemente , ad investirne poca nelle attività intellettuali e nello sviluppo del pensiero critico. In quest’ottica, famiglia, scuola e Chiesa diventano gli strumenti utilizzati dalla società borghese del novecento per rendere gli individui meno soddisfatti sessualmente e, dunque, più facilmente manipolabili sul piano intellettuale. In più, ci dice Alexander Lowen – paziente e allievo di Wilhelm Reich – la dequalificazione del desideri sessuale può avere, tra le sue conseguenze, quella di innescare l’odio reciproco tra gli esseri umani; tanto più l’individuo ha fatto esperienza della privazione, tanto più sarà portato ad assumere comportamenti violenti verso i propri simili.
Per ristabilire un dialogo autentico con i nostri bisogni più profondi, e realizzarci in tutte le nostre potenzialità, dobbiamo tentare , invece, di allontanarci da credenze fallaci, che per secoli hanno contribuito a rendere gli individui meri strumenti di un potere ingiusto, repressivo e castrante[1].
psicologa in collaborazione con l’ASE
[1] Alexander Lowen, Amore e orgasmo, Universale Economica Feltrinelli,2001.