
DIARIO DELLA MISSIONE PENIPE ECUADOR
Solidarietà
Animati da spirito di partecipazione e attivismo verso situazioni di disagio sociale e soprattutto verso i disabili sostenuti solo dai volontari, Federica e Andrea, rispettivamente 27 e 25 anni (nel 2016), avevano deciso di trascorrere un mese come volontari nel Cantone di Penipe in Provincia del Chimborazo, nell’Ecuador, rappresentando così l’Associazione Sviluppo Europeo e mettendosi a disposizione della Casa della Carità di Penipe, gestita dalla comunità religiosa “Suore Francescane, con la guida spirituale di Padre Jaime Alvarez Bejumena.
La Casa della Carità è stata creata nel 1995 con il sostegno della comunità di Capodarco di Fermo, accoglie e si prende cura di bambini e ragazzi con disabilità fisiche e psichiche, abbandonati negli ospedali, nelle strade o addirittura davanti alla porta del centro accoglienza.
Presenza stabile è Giancarlo Giulietti, che dedica puntualmente mesi di volontariato, responsabile di missioni umanitarie in Ecuador e Brasile.
Federica Agovino, Psicologa abilitata con esperienza all’estero, Andrea Cicchinelli, con una Laurea in Scienze e Politiche e relazioni Internazionali e una grande passione per le lingue e le pubbliche relazioni, intraprendono così una missione di 30 giorni, con l’intento di raccontare la loro esperienza attraverso un “diario” , al solo scopo di sottolineare una realtà così lontana ma anche così vicina ai nostri cuori e nella speranza di richiamare l’attenzione di nuovi Sponsor, disposti a sostenere la missione in Ecuador.
Un appello rivolto in particolare ai più giovani
Vorremmo aggiungere queste riflessioni a margine del diario.
Il nostro diario sulla missione Penipe in Ecuador vuole essere un invito a tutti i giovani, armati soltanto di spirito di solidarieta’ e di buone intenzioni, a fare qualcosa di utile per il prossimo. La scelta di dare al diario un taglio tra viaggio turistico, con descrizione di luoghi, prodotti culinari, foto di pittoreschi mercatini e missione vera e propria, con diapositive di bimbi in situazioni di bisogno e rappresentazione di ciò che potrebbe essere loro utile (cullette, caschi imbottiti ecc.), non è stata casuale. Si puo’ fare solidarietà senza per questo essere “eroi”, rimanendo giovani che si arricchiscono non solo della forte esperienza umana ma, anche, assecondando l’inclinazione naturale di noi ragazzi di oggi, che abbiamo varcato la soglia dell’Europa con Erasmus ed altri progetti e siamo aperti ad ogni diversa cultura. Dinanzi a nuovi muri che si intende alzare, scelte retrive anche recenti di nazionalizzazione ed isolamento, proponiamo un progetto di globalizzazione positiva, fondata sullo scambio proficuo tra culture e paesi apparentemente lontani per fondare un nuovo ordine mondiale più equo e solidale.
Noi ci crediamo e sono tanti i nostri coetanei che condividono questi valori
24 Luglio 2016 Federica e Andrea
“ DIARIO DELLA MISSIONE PENIPE ECUADOR ”
semplici riflessioni riportate con sentimento